C'è una realtà tutta Made in Italy che ha messo in moto una vera e propria riconversione industriale. Dai componenti per l’industria automobilistica alle mascherine riutilizzabili prodotte con stampanti 3D.
Dai componenti per l’industria automobilistica alle mascherine riutilizzabili prodotte con stampanti 3D, è la metamorfosi di Caracol startup fondata nel 2017 a Lomazzo in provincia di Como, che oggi offre servizi di Additive Manufacturing per aziende in diversi settori industriali. Quattro fondatori: Francesco De Stefano, Jacopo Gervasini, Giovanni Avallone e Paolo Cassis. Quindici dipendenti, età media 26 anni, hanno accolto la necessità di reinventare la produzione in tempi di Covid-19 dando vita alla produzione di mascherine riutilizzabili dotate di un filtro sostituibile ogni 24 ore dall’utilizzo.
La produzione è tutta Made in Italy: le stampanti 3D arrivano da Ravenna, la materia prima è materiale polimerico ipoallergenico da Seregno, gli elastici provengono da Carpi ed i tessuti da Milano. La capacità produttiva è di 5000 mascherine riutilizzabili alla settimana”. Hanno dichiarato Giovanni Avallone CDO Caracol e Jacopo Gervasini CFO dell’azienda.
Le mascherine protettive sono stampate con un materiale polimerico ipoallergenico e, grazie alla collaborazione con un’azienda certificata del settore, sono dotate di un filtro intercambiabile. Le caratteristiche della mascherina la rendono tale da permettere di disinfettarla e riutilizzarla ogni giorno, andando a sostituire quotidianamente solamente il filtro. Questo permette di garantire un prodotto sicuro ed ecosostenibile.
L’obiettivo è di riuscire anche ad estendere la produzione il più possibile in tempi brevi. Per questo motivo è partita una campagna di crowdfunding per raccogliere supporto sulla produzione di questi dispositivi. Tutti i proventi della campagna verranno appunto utilizzati con l’obiettivo di produrre e assemblare kit da donare a diversi enti in Italia. Inoltre, Caracol sta lavorando alla stampa di face shields, ossia visiere protettive per il viso, in collaborazione con un partner italiano che fornirà la parte frontale di plexi protettivo. La produzione sarà di 1000 pezzi al giorno.
Obiettivi davvero importanti in tempi così difficili di pandemia da Covid 19! La tecnologia di stampa 3D torna ad esserci di vero aiuto.
Cosa ne pensate di questa startup? Fatecelo sapere nei commenti!
Comments